30/04/2025
Esempi di storytelling

L’arte dello Storytelling: esempi che hanno fatto la storia

L’arte dello Storytelling è una vera e propria scienza che, in quanto tale, non può essere sempre improvvisata. Occorrono – infatti – delle basi da cui partire. Raccontare una storia in modo avvincente è abbastanza difficile, bisogna essere abili con le parole da usare e capaci di coinvolgere il pubblico.

Non basta saper maneggiare la scrittura creativa, video marketing e una buona dose di creatività e fantasia. Un esperto di storytelling progetta il proprio lavoro costruendo un vero e proprio schema che porta all’intento per cui si scrive. Una narrazione ben fatta può far aumentare il valore del prodotto o del servizio, quindi è una strategia vincente per l’azienda che la applica.

  1. John Caples, copy in the Roaring Twenties
  2. Zendesk Alternative, lo scontro (finto) tra l’azienda e la band
  3. TOMS Shoes, senza scarpe per aiutare i meno fortunati
  4. Nasa su Souncloud, come ascoltare l’universo
  5. SoulCycle, allenando il senso di comunità
  6. AirBnB, esperienze da vivere
  7. Nonna Lea e i consigli (in) Casa.it
  8. Warby Parker, l’azienda che dona la vista

John Caples, copy in the Roaring twenties

Uno dei precursori dello storytelling è John Caples. Negli anni 20 del novecento il suo modo di scrivere non passò inosservato e entrò nella storia arrivando fino ai nostri tempi come esempio da seguire.

Tra i suoi lavori più famosi vi è una pubblicità in cui egli ha inserito la seguente copy:

They laughed when I sat down at the piano but when I started to play”; tradotto:

Tutti ridevano di me, ma quando ho iniziato a suonare tutti hanno dovuto ricredersi”.

Questo è un chiaro esempio di headline che cattura l’attenzione e mira a vendere un prodotto soddisfacendo i desideri dell’audience.

In questo caso Caples utilizza tre concetti: la popolarità all’interno di un gruppo, la beffa e la voglia di riscatto. Ognuno di noi si immedesima naturalmente con il protagonista ripensando a un momento in cui ci si è sentiti sminuiti. L’autore vuole spronarci a scoprire e migliorare i nostri talenti. Per fare ciò è necessario studiare: pubblicità vincente per una scuola.

Zendesk Alternative, lo scontro (finto) tra l’azienda e la band

Questa è la storia di un’azienda, la Zendesk, che ha creato un bellissimo quanto bizzarro escamotage per farsi conoscere. Ha ben pensato di inventare l’esistenza di una band indie rock di nome Zendesk Alternative che lamenta il fatto che ci sia un’azienda che abbia rubato il suo nome. La vicenda viene raccontata in un video e termina con un finale inaspettato: la band inizia a utilizzare i servizi offerti dall’azienda – diventandone cliente – e gli dedica una canzone esaltandone il servizio clienti.

TOMS Shoes, senza scarpe per aiutare i meno fortunati

One day without shoes”, questa fu la strana proposta avanzata ai clienti dal gruppo TOMS Shoes. Nell’aprile del 2011 tutti si recarono senza scarpe nei punti vendita dell’azienda.

Da questo episodio divertente è nato un settore della ditta dedito alle donazioni benevole.

Questo rappresenta un chiaro esempio di storytelling scritto e visual in cui il sito web diventa manifesto per un gesto di solidarietà, unendo il marketing alla beneficenza.

Nasa su Soundcloud, ascoltando l’universo

Altro esempio è quello utilizzato dalla Nasa per ascoltare i suoni dell’universo. Aprendo un canale su Soundcloud – il social network utilizzato dai cantanti e dai gruppi musicali – l’agenzia ha caricato diversi suoni provenienti dallo spazio e alcune conversazioni raccolte nei suoi 56 anni di vita che hanno fatto la storia dell’agenzia spaziale americana. Questo ha suscitato curiosità negli utenti che ha portato alla nascita di una community.

SoulCycle, allenando il senso di comunità

Tutto è nato dall’insoddisfazione di due donne che non trovavano un allenamento sportivo – erano amanti del ciclismo – adeguato alle loro aspettative e esigenze. Così hanno creato un loro programma che coniugava l’allenamento full-body con riflessioni spirituali. Hanno affittato un appartamento, allestito lo spazio e distribuito volantini per tutto il quartiere dando il via a questa avventura.

Oggi SoulCycle è composto da 17 studi tra New York e Los Angeles. Il blog e i canali social coinvolgono chi li segue con storie e racconti degli istruttori e degli allievi aumentando il senso di comunità.

AirBnB, esperienze da vivere

Dimentica gli hotel” il primo slogan di AirBnB nel 2007. Dopo più di dieci anni si può dire che l’azienda è proprio riuscita nel suo intento. Ormai quando si programma un viaggio, AirnBnB è tra le piattaforme consultate per prime. “Travel like a Human”: offre un’esperienza di scambio e di contatto tra viaggiatori e host per vivere qualcosa di unico. Il motto “Belong Anywhere”, ovvero “appartieni a qualsiasi posto”, ha rapito lo spirito dei viaggiatori ricordando loro che in ogni posto visitato si vivrà un’avventura diversa dalle altre.

La sua visione di un mondo senza barriere è trasmesso da questi messaggi di apertura e inclusione, tutto accompagnato da immagini e video che trasportano (virtualmente) gli utenti direttamente nelle case degli host.

Nonna Lea e i consigli (in) Casa.it

L’azienda italiana Casa.it ha creato il personaggio di Nonna Lea, una pimpante nonnina che dispensa consigli su come risolvere i problemi che possono sorgere in casa.

La narrazione avviene in puntate che costituiscono un percorso narrativo attentamente seguito dagli utenti. Il punto di forza è proprio questo: ci si affeziona alla Nonna, quasi come se fosse la nostra, che ci aiuta in casa grazie alla sua esperienza.

La serie, divisa in due stagioni composte da undici e nove episodi, vede Nonna Lea e il suo cane Neca fronteggiarsi in tante esperienze sempre all’interno della loro casa. Questa trovata ha creato una solida community intorno a Casa.it.

Warby Parker, l’azienda che dona la vista

Why do designer glasses always have to be so expensive?” con questa domanda inzia la storia del colosso dell’e-commerce Warby Parker.

L’azienda iniziò così a offrire degli occhiali in diversi stili, anche particolari, a un costo accettabile. Inoltre, la novità dalla vendita online contribuì al successo: producendo e vendendo senza intermediari si abbattevano i costi. Ma – punto fondamentale – fu la promessa che Warby Parker fece: per ogni paio di occhiali venduti, uno viene donato a chi ne ha bisogno.